martedì 18 giugno 2013

Davanti allo specchio.

La ragazza dalle labbra rosse e dagli occhi verdi che la stava guardando da quello specchio era una sconosciuta - una bellezza in porpora e oro.
Non ricordava più l'ultima volta che si era concessa una dormita decente, un pensiero allegro, una risata leggera. L'amarezza le si era impressa a fondo nella piega della bocca - quelle labbra che erano croce e delizia di molti - nelle occhiaie livide sulla pelle candida, come se qualcuno - la Vita - l'avesse presa a pugni. E forse, l'ha fatto davvero.
Le dita affusolate passano distrattamente sul colletto del sari, sullo scollo, al cui interno sono marchiate due iniziali che per quella sera, per quella notte, l'avrebbero resa proprietà di qualcun altro.

E. W.
You look like a flower, and I can be you're thorns.
Seta rubino quasi liquida sotto i polpastrelli, talmente soffice che la paura si sgualcirla supera la meraviglia nell'indossare un simile abito.
Ma non erano state le sue, di mani, a violarle la carne sotto la stoffa.

« Come mi sta? »
« Preferisco senza. »

Passare la notte con la Rossa - « Ma tu non puoi toccarmi. » -, danzare con il Diavolo senza quasi avere il coraggio di guardarla negli occhi mentre fa deliziosamente scempio degli ultimi brandelli di contegno si fosse imposta di mantenere.
Una tenerezza così dolorosa da spezzarle le ossa e la coscienza.
Avrebbe dovuto saperlo che Electra Williams non chiede, pretende. E il prezzo per il corpo di Aileen non è neanche paragonabile a quello della sua anima.

« Vogliamo qualcosa che sappiamo ci farà male e lo vogliamo proprio perché ci farà male.
Non siamo poi tanto diverse io e te.
Nessuna donna si metterebbe dalla parte del suo carnefice,
 se non avesse profondi e radicati motivi per farlo.
 
»

Aggrotta le sopracciglia finemente disegnate davanti al suo riflesso, il placido rumore della cascatella artificiale nel giardino del lussuoso resort di Corona è l'unica cosa che incrina il suo silenzio.
Se solo nella sua testa ce ne fosse almeno un po', di quella quiete.

La sfilata della Starlux&Co., quella sera, l'avrebbe coperta di gioielli - Rhodonite Stellata - e di sguardi, l'ennesimo divertimento corer vuoto e scintillante.
Gli stessi gioielli che ha venduto alla sua Famiglia, di nascosto - un assalto al carico di ritorno da Corona di cui lei stessa sarà la mente appena terminata la sfilata.
Lupi famelici acquattati nel buio dello spazio.
Avrebbe voluto semplicemente aggrapparsi al suo, di Lupo, e farsi trascinare via da qualche parte, senza fare domande; nascondersi nell'incavo del suo collo - barba bionda che punge e solletica le ciglia - e non guardare più in faccia questo 'Verse che la sta sballottando da un Pianeta all'altro, da un letto ad un altro. Una grande e grottesca giostra, impazzita.
Dammi la Pace in questa vita di Guerra, che non ha Browncoats ma solo ginocchia sbucciate e cuori infranti, sguardi neri in cui sono stanca così stanca di affogare.

Per la prima volta nella sua vita Aileen Ward, davanti a quello specchio, si chiese davvero cosa l'avesse trasformata in una 
«brutta persona», una donna pericolosa, una che ama ciò che può metterla nei guai e che, inconsciamente, li cerca in maniera così disperata da non accorgersi che ci è già immersa fino al collo. Qualsiasi cosa lei faccia.

[c-message]

A Sunset Tower gira voce che quelli della Almost Home potrebbero non avere preso bene il ruolo di Joe nell'arresto di Wright.
Sono solo supposizioni, ma ultimamente potrebbe essere pericoloso stargli vicino. Più del solito.
 
Stai attenta,
 
HH

Il tempismo di Haggerty, che sparisce una notte di luna - happycandy e amore in una nave vuota, felicità chimica e addii amari - per ricomparire in due righe digitali, che lei legge e rilegge per capire il perché di quell'avvertimento.
Credeva di esserci uscita, dalla sua vita - non ha ancora compreso per scelta di chi.
Credeva di aver finito con gli avvertimenti sibillini, ma puntualmente il chimico decide di barare sulle tacite regole che si sono scritti addosso negli anni e ricomparire, sempre.
Se lo dovrebbe aspettare da parte sua, l'imbrogliare col mazzo, eppure ogni volta rimane spiazzata - doloroso affetto su una ferita mai chiusa.
Vorrei solo sapere come lasciarti andare.

« Tieni per te che ti ho scritto,
Joe non apprezza che io mi intrometta nei suoi affari. 
»

Scegliere quali occhi neri guardare e a quali mentire.
Joe Black si è smarrito da qualche parte, dopo Fargate, e le ha riversato addosso un mare silenzioso, prudente, quasi che neanche lui sapesse bene cosa dirle quando la guarda negli occhi. Lo stesso Joe che le scriveva struggenti pensieri - che nessuno, nemmeno lei, pensasse potesse regalarle - adesso ha finito le parole. Per paura, per tristezza, perché le ha perse.
Forse la risposta non la vuole davvero conoscere, 'ché anche lei ha smesso di esprimersi se non toccandolo, quasi come se attraverso i polpastrelli potesse comunicargli tutto quello che non riesce a dirgli.

« Voglio darti un'alternativa, Leen. »

Blaze è l'unico che l'abbia chiamata così dopo suo fratello. L'unico che ha provato a capire il perché lei cerchi con così tanta cieca abnegazione di perdersi in qualcun altro - notte dopo notte -, dando un prezzo ai suoi sentimenti di modo da non doverli affrontare.
L'unico che le ha proposto un'alternativa - dolce ma infattibile.

Bussano alla porta della camera e lei sussulta, sfarfallando le ciglia che si sono improvvisamente inumidite - nero merletto sulla pelle candida.
- Aileen, andiamo?
- Arrivo.
Se sua madre la vedesse in quel sari - rosso lussuria - le sorriderebbe ammirata.
Se suo padre l'avesse vista guardare in faccia la tigre - che prima la abbandona in un vicolo di Sunset Tower e poi la ama in una notte di Horyzon - avrebbe gonfiato il petto d'orgoglio.
Se suo fratello la vedesse adesso, struggersi per un contatto e piangere in silenzio - rabbiosa - perché due paia di occhi neri le hanno mandato a gambe all'aria l'esistenza, le volterebbe le spalle e se ne andrebbe senza più guardarsi indietro.
Di nuovo, ancora, come sempre.

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